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26/12/2020 - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Capital alla vigilia di Natale. Eccone un sunto: "Auguri di Buon Natale a tutti gli ascoltatori. Il Covid è stato purtroppo un evento epocale che nessuno poteva immaginare, è stato qualcosa che ha risvegliato le coscienze, ci ha posto davanti a tanti perchè. Uno tra tutti, l'inadeguatezza dello Stato nella gestione del mandato affidatogli dagli italiani di saper gestire la Res Publica e la salute pubblica. Abbiamo fatto un po' acqua da tutte le parti. La colpa principale è negli italiani che sono stati troppo dormienti per troppi decenni, abbiamo avuto piccole panacee qua e là come l'arrivo delle tv negli anni '50, il boom economico negli anni '60, cose che hanno ingannato in superficie un popolo che ha sempre dimenticato di non essersi mai veramente unificato e che questa diversità tra nord e sud avrebbe creato un gap competitivo con gli altri protagonisti a livello europeo, ci hanno messo alla berlina per decenni, nessun politico ha capito che la forza era nel Made in Italy sin da gli anni '70, quando non c'era un competitor capace di gareggiare con noi a livello europeo a livello di settore agro-alimentale, artistico, musicale. Ricordiamo cosa siamo ancora nella moda, c'è l'artigianato, la ristorazione, i grandi marchi come Ferrari, Maserati, Pininfarina, rappresentiamo tutto ciò che rappresenta il bello, infatti siamo stati chiamati il Bel Paese. Ipotesi Fico sindaco di Napoli? E' una persona di tutto rispetto, non avrei alcun dubbio ma parto da un altro concetto, è sbagliata la Costituzione italiana, sono sbagliate le regole, se sei primo cittadino di una città devi anche essere super pagato, rappresenti una città intera e hai uno stipendio di 4700 euro al mese? E' una follia. Uno che deve amministrare città come Roma, Napoli, non deve essere risultato di un partito politico ma un super manager. Roma città che dovrebbe essere punta di diamante del Paese e ci dobbiamo sentir dire che Milano è meglio? Dobbiamo imparare ad unificarci, altrimenti non andremo mai da nessuna parte. Le dichiarazioni di Pirlo sulla sentenza del Coni? Pirlo dovrebbe fare l'allenatore e basta e lasciare ai suoi rappresentanti societari e al responsabile della comunicazione dare una risposta interpretativa a una sentenza dello Stato. Una legge dello Stato in un casino come il covid imprevedibile, che lo Stato non era capace di affrontare. Che fai? Anteponi la legge dello sport a una Legge dello Stato? Una follia, ma Pirlo non fa l'avvocato, non conosce certe procedure e quello che è accaduto a livello di protocolli che si sono susseguiti, non voglio prendermela con Pirlo dandogli del pirla, sarebbe troppo facile, ha detto quello che avrebbe detto ogni allenatore a difesa della sua società. Ho ricevuto solo telefonate di grande solidarietà e lei lo sa che purtroppo in Italia quando si vince ci si attacca al carro dei vincitori, qua non si trattata di vincere o perdere ma ribaltare in punto di diritto una decisione sbagliata presa dalla Federcalcio. Draghi mi ha telefonato per farmi gli auguri di Natale unitamente al compiacimento essendo uomo di Stato, mi sembra che quello che è accaduto sia nella linea dell'equità e della giustizia. Il problema è che dovremmo pregare gli italiani di essere più vicini a ciò che gli appartiene, non è pensabile che si vada a votare con il 40% di persone che non ci vanno, solo uniti si possono scalzare gli impostori, oggi come oggi l'unica parola chiave è l'economia, non si può fare politica senza economia. Mi farebbe piacere se Radio Capital potesse anche vestire i panni rappresentativi dello sport più popolare d'italia, il calcio, aprire una trasmissione settimanale di 20 minuti non sarebbe male". |