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21/12/2020 - Il Napoli perde meritatamente 2-0 con la Lazio. Prova sconcertante degli azzurri. Invece della rabbia dopo la beffa di Milano in campo c’è stata solo una squadra dimessa, senza temperamento e schierata male in campo. Più che deludente, la mancata reazione dopo l’Inter è inquietante e fa riflettere. Un buio mentale sorprendente 4 giorni dopo un’ottima prestazione. Un black out di cui soffre spesso questo Napoli. Gattuso, che aveva incartato l’Inter, perde in modo netto il confronto con Inzaghi. Inspiegabile rinunciare a #Demme, il più dinamico e il più in forma del centrocampo, a favore dei fantasmi Bakayoko e Fabian. Sbagliato non puntare su un centrocampo a tre. Cambi cervellotici (perché togliere il pur mediocre Politano al 57’? Perché inserire l’inutile Lobotka?). È così una buona Lazio vince facilmente contro una squadra senza grinta e reazione. Avrebbe perso lo stesso con altre scelte, visto l’atteggiamento “mani in tasca” e svogliato, ma restano le scelte sbagliate. L’approccio molle è purtroppo un marchio di fabbrica di questo Napoli: e se il manico ha chiare responsabilità, in campo ci vanno i giocatori, stasera in campo con un atteggiamento pessimo. Le pesanti assenze e gli infortuni non aiutano ma se gli azzurri, nonostante le indubbie e importanti qualità, sono a quota 4 ko in 12 partite devono farsi un esame di coscienza. La prova di Zielinski, talento cristallino straordinario ma discontinuo e scarsamente di carattere, è il manifesto della prestazione del Napoli. Qualità, talento ma rendimento a singhiozzo, con limiti mentali evidenti. E, visti gli avversari, tanti e competitivi, la lotta per la Champions (l’unico obiettivo possibile) sarà molto dura. C’è da analizzare e riflettere a fondo dopo questo ko, anche perché la Lazio ha vinto senza strafare. Il Napoli resta forte, ma solo se gioca con una certa intensità e con ritmi e attenzione diversi. Gattuso metta mano, perchè è lui il principale responsabile di quanto accade in campo. |