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RUBRICA: Calcio-SerieC/D |
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Federsupporter protesta: con l'ultimo Dpcm snobbati i dilettanti, il Governo pensa solo al calcio professionistico
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19/10/2020 - Fedesupporter protesta contro l'ultimo Dpcm, fortemente penalizzante per le migliaia di associazioni dilettantistiche che in Italia, e la Campania è la tra le prime regioni, operano sul territorio. Lo scrive in un comunicato stampa a firma del presidente Alfredo Parisi. "Il Governo- si legge, si è ancora una volta sottomesso alla lobby del calcio professionistico.
Nell’articolo 1 del DPCM di ieri 18 ottobre 2020, infatti è stato ribadito che “sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dsl Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali…..” permettendo, di conseguenza “la presenza di pubblico…” con le percentuali massime già in precedenza stabilite ( n. massimo di 1000 spettatori per gare all’aperto e n.200 in luoghi chiusi).
Quello che emerge, ancora una volta, è il disinteresse, o meglio il disprezzo sociale verso una attività sportiva dilettantistica di base e, soprattutto, quella prevista per le scuole e le attività sportive “di carattere ludico-amatoriale”.
Cioè verso tutto ciò che coinvolge gli aspetti dilettantistici e amatoriali sportivi che costituiscono il collante sociale, oltre che economico, dei territori di riferimento e che non è stato, non solo tutelato, ma anzi, penalizzato fortemente sul piano economico .
Un desolante abbandono a sé stesso di un mondo che coinvolge milioni di persone, che provocherà, e sta già provocando, la chiusura di attività, svolte con grande spirito di sacrificio e di amore per lo sport, ma che trova un limite nella minima sostenibilità in termini di costi; sostenibilità neppure presa in esame dagli “ illuminati” governanti, troppo accecati dai bagliori dei diritti TV.
Per far comprendere ,a chi avrà la pazienza di leggerci, l’importanza sociale ed economica del calcio dilettantistico e giovanile, quel calcio “non consentito” ( comma 2, art. 1 DPCM 18 ottobre 2020), riporto , integralmente, alcuni stralci del Report Calcio 2020, della stessa FIGC:
“Il calcio dilettantistico e giovanile continua a rappresentare dal punto di vista delle dimensioni dell’attività il principale movimento sportivo in Italia. Nel 2018-2019 si contano un totale di 12.032 società e 64.372 squadre;
il numero complessivo di calciatori tesserati è pari a 1,05 milioni, di cui il 65,7% per quanto riguarda l’attività nei campionati di livello giovanile.
……………………………omissis…………………………
La regione con il maggior numero di calciatori tesserati continua a rimanere la Lombardia, che con 185.456 giocatori da sola pesa per il 17,7% del totale. Seguono il Veneto (10,5%), il Lazio (9,2%), l’Emilia Romagna (8,3%) e la Toscana (8,1%). La Campania, parimenti, ne ha tantissimi, con 22.814 tesserati e 1264 società dilettantistiche (seconda solo alla Lombardia).
Il numero complessivo di partite ufficiali disputate nel 2018-2019 ammonta a 568.573, di cui il 65% circa relative all’attività giovanile e il 35% a quella dilettantistica.
all’affluenza allo stadio nei campionati dilettantistici nazionali, pari nel 2018-2019 a quasi 3 milioni di spettatori…..”.
Ma cosa volete che rappresentino questi aspetti sociali e culturali di importanza nazionale di fronte al calcio professionistico ?
Un calcio che richiede l’attenzione e gli interventi istituzionali per fronteggiare il suo possibile default, le cui premesse sono state create dagli stessi azionisti che detengono la proprietà dei Club.
Ma che importa ! L’importante è dare al “ popolo”, che DEVE stare davanti alla TV, il calcio, anche se in stadi deserti e con la spada di Damocle del virus che contagiando gli atleti, e gli addetti al Gruppo che deve seguire la squadra, rende sempre più “ false” tutte le competizioni, sia nazionali sia internazionali.
Questa si che è l’ attenzione al sociale, alle famiglie, alle persone, alla salute di cui tutti i responsabili governativi si riempiono la bocca.
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